LUCERTULAS – Anatomyak (8/10)
Sono poco meno di trenta minuti, ma per intensità, rabbia e violenza si trasformano in un martirio senza fine. Il quarto lavoro dei Lucertulas, trio (Christian Zandonella, chitarra; Federico Aggio, voce/basso; Luca
Bottigliero, batteria) qui aumentato dalla chitarra di Federico Dionisi (ormai buon quarto componente del gruppo), è davvero spietato: distillatissimo noise math-rock che chiama la scuola texana di Drain e Johnboy, e quella east coast di Converge e Deadguy. Tra l’apertura iper-articolata di A Good Father e la chiusura di Caronte, con il suo riff che scava la goccia come solo gli Oneida, un mondo fatto di distorsione, rovinosi feedback (la ghost track), divagazioni acide e l’insopprimibile pulsione a distruggere tutto nel raggio di molti chilometri. Quando i 90’s diventano 10’s.
Andrea Prevignano

noise_previ

Lascia un commento